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Guida del Corso di Studio


La Scuola si propone di formare specialisti con uno specifico profilo professionale nel settore della ricerca, tutela, gestione e valorizzazione del patrimonio archeologico in Italia e all’Estero (ivi comprese le aree di crisi), in grado di operare con funzioni decisionali e di elevata responsabilità in strutture pubbliche e private.

I laureati specializzati acquisiranno:

  • avanzate competenze scientifiche, teoriche, metodologiche e operative
  • preparazione approfondita nel settore della ricerca, tutela, gestione e valorizzazione del patrimonio archeologico
  • abilità nell'uso di strumenti informatici e comunicazione negli ambiti specifici di competenza, con particolare riferimento alla documentazione di contesti archeologici, classificazione di reperti emateriali, ivi inclusi quelli epigrafici, elaborazione di immagini, gestione informatica di testi scientifici
  • c apacità di usare fluentemente, in forma scritta e orale, almeno una lingua dell'Unione Europea oltre l'italiano, con riferimento a lessici disciplinari specifici


I laureati specializzati svolgeranno ruoli professionali con funzioni decisionali e di elevata responsabilità in:

  • Istituzioni preposte alla conservazione e valorizzazione del patrimonio archeologico ed Enti Periferici dello Stato, come Soprintendenze e Musei
  • Enti o organismi di ricerca, tutela e conservazione pubblici o privati (quali ad esempio Enti Territoriali o Fondazioni)


A tal fine, la Scuola organizza, in accordo con Enti pubblici e privati, attività di scavo e tirocini.

Al termine del percorso didattico i laureati specializzati avranno ampliato e approfondito la conoscenza e le abilità acquisite nei percorsi di II livello e sviluppato capacità decisionali e di elevata professionalità nella ricerca, tutela, gestione e valorizzazione del patrimonio archeologico in Italia e all’Estero.
La Scuola forma specialisti in possesso delle competenze necessarie per affrontare con autonomia di giudizio lo studio e l'interpretazione di contesti e materiali archeologici e la loro fruizione grazie allo sviluppo di abilità comunicative.

La laurea specialistica permetterà di accedere ai concorsi per funzionari di Enti di tutela (in particolare Soprintendenze Archeologiche).

Le attività formative sono realizzate mediante insegnamenti che possono corrispondere a moduli diversi o a tipologie di attività differenziate (lezioni, laboratori, esercitazioni, seminari, attività di scavo, stages e tirocini).

Indirizzi attivi

  • Archeologia classica
  • Archeologia medievale e tardoantica
  • Archeologia orientale

 

  • ampliare la conoscenza delle tematiche relative al patrimonio archeologico
  • ampliare la conoscenza di metodologie e tecnologie aggiornate d’indagine archeologica
  • sviluppare capacità di elaborare progetti di ricerca, tutela, valorizzazione del patrimonio archeologico
  • sviluppare capacità gestionali e di collaborazione multi- inter- e transdisciplinare
  • sviluppare capacità di autonomia di giudizio (making judgements) attraverso la conoscenza della materia dal punto di vista teorico e metodologico, la contestualizzazione del record archeologico, la disamina critica dei dati
  • sviluppare abilità comunicative (communication skills) attraverso la divulgazione (diffusa e in sintesi) in varia forma (scritta, digitale, orale) della complessità insita nella ricerca archeologica e nella comprensione del passato attraverso la materialità


I laureati specializzati saranno in grado di dirigere esplorazioni archeologiche sul campo e applicare metodi e tecniche d'indagine archeologica avanzata ad ambiti territoriali e cronologici specifici, per la gestione di situazioni complesse.
Queste competenze e abilità saranno conseguite tramite lezioni teoriche fortemente integrate da attività seminariali, e saranno verificate attraverso le prove d'esame. Gli strumenti pratici, inoltre, che consentiranno il raggiungimento degli obiettivi prevedono:

  • esercitazioni sul campo in attività archeologiche di scavo, rilevamento, catalogazione
  • esercitazioni in laboratori
  • apprendimento dei problemi gestionali e delle catene decisionali caratterizzanti la conduzione di ricerche archeologiche complesse


I corsi sono di 30 (trenta) ore per 5 (cinque) CFU e prevedono lezioni frontali, seminari, o analoghe attività, o altre attività formative di tipo individuale. Il carico di lavoro di 5 CFU è pari a 30 ore di lezione e a 100 ore di studio personale.

La Scuola, oltre alle attività formative, organizza laboratori, attività sul campo (in Italia e all’Estero), stages esterni in collaborazione con istituzioni pubbliche e private italiane o straniere, secondo le necessità, essendovene concreta praticabilità e riscontrandosene l’opportunità formativa; tali attività devono essere approvate dal Consiglio della Scuola e svolgersi sotto la responsabilità didattica di un docente della Scuola.
Gli studenti possano partecipare ad attività sul campo dirette dai Docenti della Scuola (Art. 15) o ad attività dirette da altri Docenti solo dietro autorizzazione del Consiglio della Scuola. I crediti didattici assegnati a tutte queste attività saranno fissati dal Consiglio della Scuola di volta in volta.
Salvo casi diversi, da concordare con la Segreteria e la Direzione della Scuola, le lezioni si tengono tra i mesi di gennaio e giugno di ciascun A.A.
La frequenza delle lezioni è obbligatoria nella misura minima del 70% (arrotondata a 4 ore su 6 per ogni CFU), calcolata per ogni singolo corso. Le eventuali deroghe alla frequenza obbligatoria sono autorizzate dal Consiglio della Scuola su richiesta dello specializzando e motivate da cause oggettive o di forza maggiore.
La frequenza alle lezioni è documentata tramite un foglio delle presenze che sarà controfirmato dagli specializzandi e consegnato dalla Segreteria al docente e da questo conservato e restituito alla Segreteria al
termine del ciclo di lezioni.


Il Consiglio della Scuola determina i percorsi formativi, precisando anche gli spazi per le scelte autonome degli specializzandi. Lo specializzando presenta il proprio piano carriera nel rispetto dei vincoli previsti, con le modalità previste nel presente manifesto. Il piano carriera, conforme all’ordinamento didattico, è sottoposto all’approvazione del Consiglio della Scuola.

La Scuola prevede due anni di corso. Il numero complessivo di CFU da maturare (120) comprende per il primo anno 50 CFU di lezioni e 10 CFU di stages e/o tirocini, per il secondo 20 CFU di lezioni e 20 CFU di stages e/o tirocini.
La prova finale consente di maturare 20 CFU.

La frequenza ai corsi è obbligatoria – con un limite massimo di assenze per ogni corso pari al 30% delle ore totali, arrotondato a 2 ore per ogni CFU – e prevede un esame finale.
Stages e tirocini, concordati con il docente referente dell’indirizzo prescelto, devono comprendere sia attività sul campo (scavi e/o ricognizioni archeologiche, laboratori su materiali archeologici, trattamento dati, rilievo, ecc.) sia di gestione presso istituzioni che operano in ambito archeologico (organi di gestione o tutela del MiBACT e del Ministero della Difesa, Musei, Fondazioni, ecc.).
Lo specializzando non può iscriversi più di due volte allo stesso anno di corso.
Le attività formative specifiche afferenti al curriculum di Archeologia classica attribuiscono 20 CFU dei 40 vincolati dell'ambito 1 “Conoscenze e contestualizzazione di beni archeologici” ad insegnamenti dei seguenti SSD (qualora attivati): L-ANT-02 Storia greca; L-ANT-03 Storia romana; L-ANT04 Numismatica; L-ANT-06 Etruscologia e Antichità italiche; L-ANT/07 Archeologica classica; LANT09 Topografia antica; L-ANT10 Metodologia della ricerca archeologica; L-FIL-LET 01 Civiltà Egee; GEO-01 Paleontologia e Paleoecologia; BIO 08 Antropologia. Gli altri 20 CFU vanno attribuiti ai SSD dell'ambito attivati negli altri curricula.
Le attività formative specifiche afferenti al curriculum di Archeologia tardo antica e medievale attribuiscono 20 CFU dei 40 vincolati dell'ambito 1 “Conoscenze e contestualizzazione di beni archeologici” ad insegnamenti dei seguenti SSD (qualora attivati): L-ANT 08 Archeologia cristiana e medioevale; LANT 10 Metodologia della ricerca archeologica; GEO 01 Paleontologia e Paleoecologia; BIO 08 Antropologia.
Gli altri 20 CFU vanno attribuiti ai SSD dell'ambito attivati negli altri curricula.
Le attività formative specifiche afferenti al curriculum di Archeologia orientale attribuiscono 20 CFU dei 40 vincolati dell'ambito 1 “Conoscenze e contestualizzazione di beni archeologici” ad insegnamenti dei seguenti SSD (qualora attivati): L-ANT 01 Preistoria e Protostoria; L-FIL-LET 01 Civiltà egee; LOR 01 Storia del vicino oriente antico; L-OR02 Egittologia e civiltà copta; L-OR 03 Assiriologia; LOR 05 Archeologia e storia dell'arte del vicino oriente antico; L- OR 06 Archeologia Fenicio Punica; L-OR 11 Archeologia e storia dell'arte musulmana; L-OR 16 Archeologia e storia dell'arte dell'India e dell'Asia centrale; L-OR 20
Archeologia, storia dell'arte e filosofia dell'Asia orientale; GEO 01 Paleontologia e Paleoecologia; BIO 08 Antropologia. Gli altri 20 CFU vanno attribuiti ai SSD dell'ambito attivati negli altri curricula.
I piani carriera articolati nei curricula di riferimento sono annualmente approvati dal Consiglio della Scuola.


Per ciascun anno di corso è previsto un accertamento conclusivo alla fine del periodo in cui si è svolta l’attività. Con il superamento dell’esame o della verifica lo studente consegue i CFU attribuiti alle attività formative dell’anno di corso relativo.

L’accertamento annuale si articola in appelli orali per ciascuna delle attività formative svolte; a discrezione dei docenti, la verifica può essere effettuata mediante una prova scritta.
Ciascuno dei voti conseguiti, espressi in trentesimi, concorrerà alla media di un unico voto (in trentesimi) alla fine di ciascun anno.
Le verifiche sono pubbliche; nel caso di verifiche scritte, saranno resi pubblici gli atti che le riguardano. Le modalità dell'accertamento finale e la possibilità di effettuare accertamenti parziali in itinere sono indicate prima dell’inizio di ogni anno accademico dal docente responsabile dell'attività formativa. Le modalità con cui si svolge l’accertamento devono essere le stesse per tutti gli studenti e rispettare quanto stabilito all’inizio dell’anno accademico.
Il periodo di svolgimento degli appelli d’esame è fissato all’inizio di ogni anno accademico.
Le commissioni esaminatrici per gli esami di profitto sono nominate dal Consiglio della Scuola. Sono composte da almeno due membri e sono presiedute dal professore ufficiale del corso o dal professore indicato nel provvedimento di nomina. È possibile operare per sottocommissioni, ove i componenti siano sufficienti. Tutti gli studenti, su richiesta, hanno il diritto di essere esaminati anche dal Presidente della commissione d'esame. I membri diversi dal Presidente possono essere professori, ricercatori, cultori della materia.

Il Presidente della Commissione informa lo studente dell'esito della prova e della sua valutazione prima della proclamazione ufficiale del risultato.

Il voto d’esame è espresso in trentesimi e l’esame si considera superato se il punteggio è maggiore o uguale
a 18. All'unanimità può essere concessa la lode, qualora il voto finale sia pari a 30/30.

Le prove sono pubbliche ed è pubblica la comunicazione del voto finale.


Il calendario delle attività didattiche (lezioni ed esami) per i Corsi di Studio è stabilito annualmente dal Consiglio della Scuola.
L’orario delle lezioni e il calendario degli esami sono stabiliti dal Consiglio della Scuola in conformità con quanto disposto dal presente manifesto.
Il calendario degli esami è comunicato con congruo anticipo. La pubblicità degli orari delle lezioni e degli appelli è assicurata nei modi e nei mezzi più ampi possibili. Lo stesso vale per ogni altra attività didattica, compresi gli orari di disponibilità dei professori e dei ricercatori.
Qualora, per un giustificato motivo, un appello d’esame debba essere spostato o l’attività didattica prevista non possa essere svolta, il docente ne darà comunicazione tempestiva agli studenti e al responsabile della struttura didattica per i provvedimenti di competenza.


Dopo aver superato tutte le verifiche delle attività formative incluse nel piano di studi e aver acquisito 100 CFU, lo specializzando è ammesso a sostenere la prova finale, la quale consiste nella discussione della tesi di fronte a una commissione di 7 membri.
La tesi va preparata sotto la guida di un relatore afferente alla Scuola, a meno di specifica autorizzazione, da richiedersi al Consiglio della Scuola.
Per il conseguimento del Diploma di Specializzazione, è prevista la presentazione di una dissertazione scritta, che avrà carattere di originalità e alto profilo scientifico, svolta su un tema di ricerca coerente con il percorso di studio.
L’impegno deve essere proporzionale al numero di crediti assegnati. Le modalità di consegna della dissertazione sono regolate dalla Scuola. Lo specializzando dovrà far pervenire copia della dissertazione ai relatori in tempo utile per la discussione.
La tesi consisterà in un elaborato originale relativo ad esempio alla conoscenza integrata di un territorio o di un contesto culturale, all’interpretazione di un contesto di scavo, a manifestazioni della cultura materiale, a progetti di valorizzazione di aree archeologiche, alla tutela o prevenzione, all’allestimento museale di beni e contesti archeologici, alla promozione e comunicazione, ecc. Il voto finale, espresso in settantesimi, deriverà dalla somma della media ponderata degli esami sostenuti nei due anni di corso, riportata in settantesimi, e dal voto dell’elaborato finale.
L’elaborato sarà valutato fino a un massimo di 10 punti. La prova è superata se lo studente ha ottenuto una votazione non inferiore a 42 punti su 70. Su proposta dei relatori, in caso di una valutazione corrispondente a 70/70, la commissione può assegnare la lode.

Ultimo aggiornamento: 04/06/2020 13:09
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